giovedì 15 maggio 2014

Comandare è meglio che fottere

Dalle mie parti non si usa tanto questo modo di dire.
Me l'hanno insegnato, direi anche egregiamente, i miei amici napoletani con i quali ho condiviso dieci anni lavorativi.
Non lo conoscevo e la prima volta che l'ho sentito mi ci sono anche fatta una bella risata.
Per me è difficile da comprendere.
Mentre per la seconda azione provo un certo interesse, comandare non mi garba per niente.
Certo mi piace farmi rispettare, non amo essere comandata, ma a comandare proprio non ci tengo.
Comandare preclude una bella dose di furbizia, di menefreghismo, di egoismo e di arroganza. Per ovvi motivi non sono portata al comando.
Non parlo di dirigere.
Il direttore "dirige" l'orchestra, non la comanda. Anzi. Mette il suo lavoro a servizio dell'orchestra per ottenere un risultato eccellente.
Chi comanda invece è diverso. E' qualcuno carico di ego e scarico di intelligenza che vuole prevaricare qualcun'altro.
Più invecchio e più mi rendo conto cosa volessero dire i napoletani. Non mi riferisco alla politica, per carità, che non merita neanche il tempo che dedico a questo post.
Lo vedo dalle piccole cose. In primis dalla scuola.
E lì di persone a cui piace comandare ce se sono tante.
Da lontano (ma moooolto lontano) sembrano bravissime persone, sempre pronte ad aiutare, fare, organizzare, sistemare, preparare.
Da dentro si rivelano per quelle che sono.
Persone false, subdole e maligne.
Niente è fatto per il bene della scuola, degli alunni, delle maestre o dei genitori.
Ogni cosa è fatta solo ed esclusivamente per appagare quell'insano ego che li divora.
Che li spinge ad essere sempre al centro dell'attenzione, a comandare, a prendere decisioni per la collettività, quando in realtà nessuno ha chiesto loro niente.
Io li annuso subito, non so perchè ma ho sviluppato un sesto senso per gli imbecilli.
E quindi mi diverto a vedere lo spettacolo seduta in prima fila.
Ogni parola che dicono, ogni mossa che fanno so già dove vogliono andare a parare.
Mi diverto a metterli in difficoltà, facendo domande scomode o svelando "inavvertitamente" qualche altarino.
Le loro facce non hanno prezzo. Anche quando si credono più furbi di tutti.
A volte avrei voglia di sputargli in faccia quello che penso di loro, ma poi mi fermo.
Non capirebbero, non possono capire.
Io sono quella sbagliata, quella strana, quella che si tiene alla larga dalle loro organizzazioni.
Quella che non fa, non organizza, non comanda.

Quindi, cari miei, tenetevi il comandare.
Che io mi tengo il fottere.



5 commenti:

  1. Uuuuuuuuuuuu, ma e' pieno il mondo e sai perché vogliono comandare???? Perché non riesco a fottere!!!

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  2. Bellissima la risposta di Piky!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Comunque concordo: i genitori 'comandini' sono una vera piaga sociale.
    Io ignoro loro e le insulse proposte che ogni tanto si inventano.
    Fottiamo, fottiamo che è molto meglio!!!!!!

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  3. Cara, sono napoletana ma non ho mai sentito questa espressione! Ti dico solo che il comando è cosa che non mi appartiene affatto. Grande Piky!!!!! Un bacione

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  4. Ma poi perché organizzare quando posso bradipare guardando gli altri che lo fanno???? Ma forse ho sbagliato post il mio era 'dormire è meglio di tutto'
    Ciao Pat! Tu mi piaci sempre di più

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