venerdì 29 agosto 2014

I gatti NON abbaiano

Ho approfittato di questa lunga vacanza in montagna per fare quello che mi riesce meglio, dopo dormire e mangiare.
Mi sono guardata intorno e mi sono fatta un miriade di domande che non avranno mai una risposta.
Diciamo che potrei trovarmi un hobby migliore...comunque... da un'attenta osservazione della realtà che mi circonda sono giunta ad una conclusione: la maggior parte della nostra infelicità o felicità dipende dagli altri.
Il problema è che le persone che ci circondano e/o a cui vogliamo bene non sono quelle che noi crediamo che siano o che "vorremmo" che siano.
Troppo spesso ci focalizziamo sui difetti degli altri, sulle loro mancanze. Non accettiamo l'altro per quello che è e rimaniamo delusi e ci incazziamo per quello che non è.
Ho scoperto un segreto per essere un po' più felici.
ACCETTARE.
(No...non fare a pezzi con un'accetta)
Accettare come siamo noi stessi. E, soprattutto, accettare gli altri per come sono.
Ho sempre creduto che tutto si possa cambiare.
Ma sto "cambiando" idea.
E' giusto voler fare abbaiare un gatto?
Il gatto NON può abbaiare. Per quanto si possa sforzare e per quanto possiamo insistere il gatto può "solo" miagolare.
Il risultato sarà la nostra insoddisfazione per essere rimasti delusi e quella del gatto che si sentirà sbagliato, inadeguato, fallito.
E se, invece, imparassimo ad accettarlo e ad apprezzare il suo miagolio? Il suo pelo lucido? Il suo starsene acciambellato in pace con il mondo?
Magari il povero animale sentendosi compreso e accettato potrà darci qualcosa di più.
Impariamo ad accettare gli altri. Con i loro limiti.
Solo così, forse, potremmo accettare anche noi stessi. E i nostri limiti.
O viceversa.

lunedì 4 agosto 2014

Self talker

Parlo spesso da sola.
Non mi rivolgo a nessuna divinità, angelo custode o amico immaginario.
Parlo a me stessa.
O meglio, parlo a Pat.
Ci colloquio alla grande con questa Pat.
La maggior parte delle volte la sostengo e le infondo fiducia e carica.
Come farebbe una buona vecchia amica.
A volte esagero pure con i complimenti, ma so che in quel momento è quello di cui ha bisogno di sentirsi dire.
Talvolta tento di giustificare il comportamento di qualcuno che l'ha ferita, perchè so che la fa stare meglio. Le piace credere che c'è sempre una spiegazione a certi gesti.
Anche se, secondo me, certa gente è stronza e basta.
Ma vaglielo a spiegare, a Pat, che ci sono persone a cui non importa di ferire i sentimenti degli altri e che fanno le cose così tanto per fare, senza pensare alle conseguenze.
Troppo buona o ingenua. O semplicemente cogliona.
Ma tanto poi lei si barrica dietro alla sua corazza forte e fa credere a tutti di essere dura e spietata.
Certe volte ci crede pure, di essere cattiva.
Povera Pat, quante volte crede veramente di essere sbagliata!
Anche se io glielo ripeto sempre che in lei non c'è niente che non va, lei continua a scuotere la testa e a chiedermi "Ma allora perchè....?".
Troppi perchè.
Si fa troppe domande.
Ecco qual è il suo problema principale.
Rivolge domande a tutti.
A me.
Alla cocorita.
Ultimamente anche al gerbillo Galileo.
Che di tutti quelli che l'ascoltano è di gran lunga il più interessato.
La guarda con i suoi occhietti neri e vispi e riesce sempre a strappargli un sorriso.