La mia mente è concentrata altrove.
Deve essere concentrata altrove.
Mi spiego meglio: sono tre mesi che un dolore all'addome non mi lascia in pace.
Ho fatto tutti gli esami possibili, la mia mente ha vagliato mille paranoie catastrofiche, mi sono lamentata con la mia famiglia fino allo sfinimento (loro).
Conclusione: il dolore non si è ben capito da dove venga, ma il responso di tutte le visite è stato unanime. Ho l'artrosi ad un'anca, i miei muscoli sono inesistenti (dai diciamo poco allenati), sono sovrappeso.
A parte l'artrosi, il resto lo sapevo benissimo da sola senza interpellare luminari da 100 euro a botta. Polemiche a parte, mi devo dedicare a me stessa, al mio corpo (e anche alla mia mente).
Ho cominciato la dieta e la ginnastica.
Non riesco nemmeno a fare battute su questo.
Per me questo cambiamento è sofferenza.
Ho sempre sostenuto la buona tavola e la pigrizia.
Ho sempre praticato la buona tavola e la pigrizia.
Ma ho dovuto smettere, perché se mi ritrovo così a 36 anni, posso solo peggiorare.
E non voglio.
Il percorso più difficile in questi mesi è avvenuto nella mia testa, che rifiutava l'idea di dover cambiare stile di vita.
E' stato difficile e pesante.
Lo scrivo solo adesso perché credo di aver fatto pace con
Ho deciso di cambiare.
Prima di tutto per me. E poi anche per la mia famiglia, che si merita una versione di Pat efficiente e funzionale.
Da dieci giorni la mia vita è radicalmente cambiata.
Perché così devono essere i cambiamenti, radicali.
Sennò lasciano sempre la porta aperta alle vecchie e cattive abitudini.
Faccio ginnastica quasi tutti i giorni e mercoledì inizierò un corso di ginnastica tenuto dal mio fisioterapista (sempre sia lodato!) due giorni a settimana.
Da sola non ce la posso fare e non mi vergogno a chiedere aiuto a chi è esperto.
Simone, dopo anni di insulti da parte mia per la sua fissazione con la dieta, mi è molto vicino. Mi sostiene e mi consiglia.
E' l'amore mio.
Per spronarmi mi ha promesso un regalo.
Niente vacanze, vestiti, borse o scarpe.
Se perdo 15 kg mi regalerà un gatto.
Sa quanto amo questo animale e che è l'unica cosa che mi possa realmente non far mollare.
So quanto gli sia costata questa promessa, ma ha dimostrato ancora una volta di conoscermi bene. Ad oggi ho perso due chili e mezzo.
Diego mi incoraggia a modo suo.
Tipo l'altra sera quando mi ha detto:
"Mamma, per quando tu avrai perso 15 kg i gatti si saranno estinti!".
Lui sì che è un vero motivatore! :-D