martedì 23 settembre 2014

Sincronia

Mesi fa lamentavo il fatto che il mio corpo non seguiva il mio cervello.
Con la testa facevo mille pensieri, progetti, giri, viaggi ma i miei muscoli non riuscivano a seguire quel ritmo frenetico.
Poi, nella speranza di migliorare la situazione, ho iniziato la mia nuova vita fatta di cibi sani (più o meno) e attività fisica (più meno che più).
Così mi sono ritrovata a questo punto.
Ad oggi il mio cervello e il mio corpo sono perfettamente sincronizzati.
Era ora. Direte voi.
Mica tanto. Dico io.
Il fatto è che forse ho espresso un desiderio, ma sono stata fraintesa. O mi sono spiegata male.
Il corpo doveva essere più reattivo. Non doveva stancarsi con la facilità con cui mi lasciava senza fiato (letteralmente) a metà giornata.
Invece è rimasto invariato.
E allora cosa ha fatto quello stronzo del mio cervello?
Ha rallentato lui, fottuto bastardo.
Così mi ritrovo perfettamente sincronizzata.
Corpo e testa che seguono un unico ritmo.
Peccato che sia quello di un bradipo zoppo e pure mezzo acciaccato.
Mi dimentico qualsiasi cosa, faccio ragionamenti al rallentatore, perdo facilmente la concentrazione. Il tutto condito da una stanchezza fisica ormai cronica.
Forse ho bisogno di una pausa.
Lunga.
Tanto lunga.
Pausa da cosa?
Boh...forse una specie di letargo.
Tutto sommato non è poi così male.
A parte che vagabondo per il mondo trascinando i piedi con la faccia di una tossica.
O_o

sabato 13 settembre 2014

Effetto reset

Con tutta questa pioggia il bicchiere non è pieno.
E' stracolmo.
Ieri, dopo l'ennesimo acquazzone (ma quanto dura un acquazzone? Dopo sei mesi si può ancora parlare così o possiamo semplicemente chiamarlo "tempo di merda!"?), bagnata fradicia e infreddolita ho alzato gli occhi al cielo e ho pensato che ogni cosa, ogni maledetta cosa ha sempre un lato positivo.
A volte, quando ci sentiamo giù, basta semplicemente guardare in sù.
Non ho visto mai tanti arcobaleni come quest'anno.
Pura meraviglia per occhi e anima.
L'arcobaleno ci incanta oggi come quando eravamo bambini, non potete negarlo.
E' un fenomeno che, per quanto scientificamente spiegato e rispiegato, ha un fascino tutto particolare.
Non ci si può non incantare davanti alla bellezza e all'amonia di quella luce trasformata in colori.
Io rimango a bocca aperta con la felicità che mi pervade tutto il corpo.
In un attimo si azzera tutto il mio mondo.
La pioggia, il freddo, la fatica, i pensieri, le incazzature, gli stronzi non esistono più.
A me l'arcobaleno fa l'effetto di un CTRL+ALT+CANC.




martedì 9 settembre 2014

A lezione da De Niro

Ad una settimana dall'inizio della scuola già punto i piedi e faccio i capricci.
Io.
Mi sono chiesta cosa fosse questo malessere.
Non c'entra la fine dell'estate o delle vacanze, il ritorno alla routine infvernale.
E' che DEVO ricominciare a frequentare gente che non mi va proprio di rivedere.
Tante mamme, alcuni papà, rappresentanti di classe, facce da culo varie.
Mi devo immergere di nuovo in quel mondo falso e ipocrita costituito dal "gruppo di classe", dove non esiste nessun "gruppo" tantomeno "di classe".
Genitori che fanno "gruppetti", che custodiscono segreti che se svelati probabilmente porterebbero all'uccisione del Papa o alla pace nel mondo o semplicemente non ce ne fotte una beata minchia non interessa nessuno...
Finti sorrisi e stucchevoli convenevoli che anche no.
Madriteresedicalcutta davanti la maestra e stronze-odiose appena l'insegnante volta le spalle.
Io che non ci sto e che quindi sono "quella rustica, asociale". Peccato che io posso diventare socievole (con chi voglio), ma loro falsi ci moriranno.
'Siamo tutti amici!!'
Amici? Chi, voi?
Amici un cazzo.
Io i miei amici me li scelgo con tanta, tantissima fatica.
Dopo trentacinque anni si contano sulle dita di una mano di un cartone animato americano (che ne ha quattro!).
Non sono abituata a chiamare amico chiunque abbia un figlio/a dell'età del mio e la sorte (o la sfiga) ha voluto riunirli in una classe di scuola.
Certo qualche genitore mi è pure simpatico, mi piace scambiarci qualche battuta, ma niente di più. E comunque sono la minoranza.
Il numero grosso appartiene alla categoria iomadremodelloorganizzo festemasoloperchidicoiomalaclasseèunita.
Sono insofferente.
Cerco di pensare che basterà non dare confidenza a nessuno, ma in realtà so che nel bene o nel male dovrò parlarci per rimanere aggiornata sulle iniziative della classe.
Perché se te ne stai per i fatti tuoi ti tagliano fuori e non ti fanno sapere niente.
Non mi va di passare per quella che se ne frega del figlio.
Non tanto per le maestre che... sticazzi, ma per Diego.
Lui ci tiene e non voglio deluderlo.
Mi rimbocco le maniche.
Ho ancora una settimana per seguire qualche lezione di recitazione.
Mi sa che mi ci vorrebbe De Niro come professore.