mercoledì 14 gennaio 2015

Sulla pubblicità

La tv in casa mia è quasi sempre spesso accesa.
Più un'abitudine che una vera e propria necessità.

A volte sono più attratta dalla pubblicità che dai programmi.
E questo dovrebbe far pensare.
Comunque, certi spot sono dei veri e propri film, altri sono talmente divertenti che speri li passino più spesso.
Altri sono di una genialità disarmante.
Certo alcuni sono stati creati da menti malate, o forse la mente malata è la mia che non li capisce.
Considerando che il 99,9 periodico% dei canali che vedo sono sulla piattaforma Sky, mi capita raramente di seguire le pubblicità sugli altri canali.
Ieri in uno zapping abbracciato alla noia mi sono imbattuta in spot che pensavo ormai estinti.
Sono delle pubblicità che definirei offensive.
All'intelligenza umana, intendo.
Veramente mi volete far credere che se indosso dieci minuti al giorno la vostra cintura vibrante, dopo poco tempo la mia pancia diventa come quella della modella?
L'unico modo per far uscire dal mio corpo una tartaruga è che io la inghiottisca. Intera.
Davvero pensate che posso credere che quella pancia lardellosa che mi fate vedere apparteneva al figo da paura prima che usasse il vostro attrezzo? Buahahahahah!!!
Poi, cara Sabrina (Ferrilli, ndP) smettila di dirci che l'offerta finirà sabato, se sono tre anni che dici che sta per scadere e poi la settimana successiva ce n'è una migliore!
A questo punto il divano me lo compro quando mi serve, tanto ci sarà sicuramente un'offertachenonpossorifiutare anche in quel momento.
Naturalmente, lo comprerò prima che scada.
:-)

sabato 3 gennaio 2015

L'inglese a volte serve.

A parziale modifica del mio pensiero di qualche post fa (solo gli stupidi non cambiano mai idea!), ho valutato come la lingua inglese possa venirmi incontro in certe occasioni.
Faccio qualche esempio.
Se dovessi descrivere la mia macchina direi che è una "scatoletta".
Già nelle nostre menti appare un'automobile piccola, forse anche bruttina, dove se ci entri in più di due persone dovete respirare a turno. Lo zaino della scuola riempie abbondantemente tutto il bagagliaio e le ruote sono grandi come quelle del Gaucho della Peg Perego (anche se quello è mooolto più figo!!).
Ma se ci penso un attimo...
Cazzo, ho una "citycar"!!!
Ed è tutta un'altra cosa. Adesso stiamo immaginando una macchina piccola, comoda da parcheggiare, scattante e giovane, adatta per la vita frenetica di una città che guarda al futuro.
Altro esempio.
Sono "cicciottella". Non sono obesa, ma ho qualche (???) chilo in più.
Chiudete gli occhi e vi vengono in mente quelle grassone americane che ingurgitano avidamente una ciambella fritta grande all'incirca come il vostro barboncino e bevono un milkshake da due litri, i capelli unti e sciatte da morire.
E se vi dicessi che sono una donna "curvy"?
Già immaginate una donna in carne, con le curve al posto giusto (che quelle "secche" sono tutt'ossi e nessuno vorrebbe mai abbracciare un manichino), un vestito vedononvedo, capelli fluenti e luminosi, sguardo languido e una bocca rosso baciamisubito. L'abbondanza sinonimo di bellezza, come nel dopoguerra.
Diverso, vero?
Tutto sommato questo inglese non è poi così male, potrebbe tornarmi utile in qualche occasione.
Per adesso, comunque, continuo a viaggiare su una Matiz portandomi dietro il mio culone.
Stay rock!!