giovedì 5 settembre 2013

Missioni (sottotitolo 'sono una spugna')

Credo che ognuno di noi abbia una missione nella vita.
E non parlo di scoprire il vaccino per il peggior male del mondo, vincere un Nobel per la pace o creare una nuova tecnologia.
Credo che nel piccolo ogni apparente insignificante vita abbia una missione, uno scopo.
Quando sono nata mia madre aveva già 38 anni.
Oggi sarebbe l'età media di una primipara ma a quell'epoca (dai non sono così vecchia....) era una cosa non troppo comune.
Diciamo che sono stato uno scherzo del destino (sempre meglio di errore, inciampo ecc...).
La mia famiglia ha dovuto superare grosse difficoltà, lutti atroci, economia traballante ed equilibri sempre precari. In questo marasma io ho sempre cercato di portare l'allegria, l'ottimismo e la positività. L'ho fatto inconsapevolmente, senza pensarci e forse (mi auguro) anche grazie a me siamo riusciti sempre ad andare avanti.
E' nella mia natura, vedo il bello e il comico anche dove non ci potrà mai essere, minimizzo i problemi e amplifico le piccole gioie.
"Ma questa è una grandissima dote!!!".......
Non lo so.
Fatto sta che attiro tutte persone pessimiste, tristi e piene di problemi.
Come se qualcuno li mandasse da me a risollevarsi il morale.
Tante persone mi dicono che mi telefonano solo perchè la mia voce li mette di buonumore. Io me ne compiaccio, sono sempre felice di far nascere un sorriso.
"Dov'è allora il problema?" (mi faccio le domande e mi do le risposte....Marzullo tiè!).
Sono una spugna.
Assorbo tutta la pesantezza della tristezza degli altri.
L'empatia mi uccide.
Soffro e mi angoscio per gli altri e non riesco a non farlo.
Poi viene il giorno (tipo oggi) che questo peso mi schiaccia, che sento di non poterlo più sostenere e che mi chiedo...perchè?perchè?perchè?
Stavolta senza risposta. (Marzullo help me!)

7 commenti:

  1. Ad averne persone come te soprattutto per chi il bicchiere e' sempre mezzo vuoto. Io ci provo a sorridere a minimizzare, a sorridere poi ci provo tanto, a volte va bene altre no. Per tutti sono una persona solare ma dentro in realtà, spesso soffro ed a volte vorrei una palla su cui appoggiarmi. Non so se conta ma se vuoi, ti presto la mia.

    RispondiElimina
  2. Purtroppo sono circondata da persone che non vedono nemmeno il bicchiere!!! Grazie......apprezzo tanto!!

    RispondiElimina
  3. Quanto mi sono riconosciuta in questo racconto, è bello sentire che non si è ' spugne solitarie'
    Un abbraccio, Sara

    RispondiElimina
  4. Oh... no!!
    mi ricordi mia madre. Tutti gli amici in periodi "sfigati" la cercano, poi non si fanno più vivi fino alla sfiga successiva e nel frattempo lei si angoscia per i loro problemi.
    Quanto la sgrido!!!!!!
    Va bene ascoltare, va bene il com-patire, va bene tutto.
    Ma poi ridimensiona! sai cosa dico sempre a lei di ripetere a voce ben alta? "MA CHI SE NE FREGA!"
    butta via la zavorra Pat...

    RispondiElimina
  5. Ero esattamente come te, Pat, e forse in parte lo sono ancora adesso perché anche in autobus c'è gente che mi racconta i propri guai, ma ho provato a fare un po' di lavoro su me stessa. Ci stavo troppo male e notavo proprio ciò che ha descritto Rachele. Tante persone cercano una valvola di sfogo ma poi, se ne hai bisogno tu, spariscono. Eh, no! Ci deve essere un limite. Bisogna amare anche se stessi. Ecco qua, la saggia barbosa passa e chiude con questa frase da bacetto perugina :-D. Bacino. P.S.: comunque, tutto questo ti capita perché sei una persona buona, sensibile e positiva :-)

    RispondiElimina
  6. Avete ragione ragazze, avete perfettamente ragione.
    E' che non riesco a fregarmene.
    AAA regalasi zavorra pesante usata ma tenuta bene.....
    Grazie per esserci.....

    RispondiElimina