giovedì 16 aprile 2015

Una panchina sull'Infinito

Ho deciso di impegnare il tempo della durata degli allenamenti di Diego per fare qualcosa di utile: il nulla.
Dal niente possono nascere grandi cose, grandi idee.
Come dite?
Sono pigra??
Chi???
Io????
Noooooo...
Prima (certe volte) utilizzavo quel tempo per camminare.
Passeggiata veloce, per la precisione.
Ma era una costrizione, guardavo l'orologio ogni due minuti per vedere quanto mancava per fermarmi.
Certo la mia coscienza faceva i salti mortali dalla gioia, ma io mi rompevo parecchio.
Diciamo che erano 40 minuti di sofferenza, i più lunghi di tutta la giornata.
Il mio corpo non è fatto per muoversi velocemente, probabilmente in un altra vita ero un bradipo.
C'è chi nasce per correre (e io conosco qualcuno) e chi per stare fermo.
Che poi chi l'ha detto che solo alzandosi e correndo si possono fare cose belle?
Chi ha messo in giro questa stupida voce che chi si ferma è perduto?
Chi si ferma non è perduto.
Ha solo capito che se corri ma non sai dove cazzo stai andando, tanto vale fermarsi e guardarsi attorno.
E magari, cosa difficilissima, godere di quello che c'è.
La settimana scorsa, lasciato Diego al campo sportivo, vado a fare la solita camminata. Parcheggio, metto gli auricolari e parto. Era una giornata meravigliosa con un sole che risplendeva in un cielo limpidissimo. Mentre cammino guardo davanti o, al massimo, a terra.
Poi, un attimo, ho girato lo sguardo verso la vallata.
C'è da dire che Leopardi aveva ragione.
E il nome Colle dell'Infinito è più che azzeccato.
Quel panorama toglie il fiato.
E, anche se non sono un poeta, guardando quell'Infinito qualche verso lo potrei comporre anch'io.
Ma mi sono accorta che non mi stavo godendo quello splendore, tanto ero presa dal portare a termine il mio allenamento forzato.
Ho tolto la musica dalle orecchie e mi sono seduta sulla prima panchina.
Sono rimasta lì a guardare l'Infinito per un bel po' di tempo.
Mi sono isolata dal mondo e soprattutto dalla mia coscienza e da tutte le mie seghe mentali.
Credo di aver raggiunto un livello di benessere che mai avevo provato.
Ero tipo in trance, ma mi sentivo leggera e appagata. Sensazione meravigliosa.
E senza l'utilizzo di droghe.
No, chi si ferma non è perduto. Anzi.

3 commenti:

  1. Quando abitai a Genova, ero in una zona chiamata San Teodoro. Ero là da settimane quando ho scoperto che dietro ad una chiesa c'era un giardinetto panoramico. Non avevo molta compagnia, la mia vita era tutta un'avventura movimentata allora ma avevo decisamente troppo tempo da sola e passare le ore libere tutte al chiuso mi avrebbe uccisa. Allora, andavo al giardinetto e buttavo gli occhi sull'orizzonte. Due ore strabenedette!

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  2. Sei una filo-poetessa!!
    Sfatiamo il mito che non bisogna perdere tempo: il tempo non si perde! Siamo noi che decidiamo come gestirlo.
    E passare 40 minuti a contemplare l'Infinito è un'ottimo modo per gustarlo!!
    Brava Giacoma!!

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  3. Non tutti sono capaci di stare fermi e guardare quello che hanno intorno sai??? E' per questo che corrono sempre!

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