martedì 24 marzo 2015

Il percorso per diventare "mamma".


Più Diego cresce e più mi rendo conto che la mia figura viene percepita in maniera diversa.
Quando era piccolo i miei problemi principali erano il suo benessere, la mia stanchezza, la sensazione di inadeguatezza e betoniere di sensi di colpa.
Ma la mia figura non veniva MAI messa in discussione. Io ero la sua mamma adorata, insostituibile e senza cui non poteva sopravvivere.
Adesso che ha quasi dieci anni alterna fasi di bambino coccolone ad altre di ragazzo preadolescente che mette tutto in discussione.
E la maggior parte delle volte quella messa in discussione sono sempre io.
Passa con me moltissimo tempo e quindi è quasi normale che il confronto lo cerchi con me.
E poi, che ve lo dico a fare, il poliziotto cattivo sono sempre stata io.
Come vi dicevo qui, ultimamente mi chiama Indi.
Stamattina, invece, mi ha chiamato Soppy.
Quando ho chiesto spiegazioni mi ha risposto che i passaggi per arrivare a mamma sono questi:

siamo partiti da Straw (pronuncia: stro o_O)
In effetti fino a qualche mese fa mi chiamava così, ma ero convinta che fosse il diminutivo di fragola.
Ne andavo fiera. Sono una povera ingenua.

Logo (da logorante)
Questo nomignolo in verità l'ho portato solo pochi giorni, ma probabilmente (anzi no, sicuramente) era strameritato.
Non che me ne vanti in particolar modo, ma so riconoscere i miei difetti.
Questa parola ha fatto scattare un pulsante nella mia testa che mi ha aperto un mondo.
Effettivamente a volte (solo a volte però) esagero.
E puntualmente qualcuno me lo fa notare con tatto e gentilezza.

Indi (da indigesta)
Il più carino tra tutti, orecchiabile e familiare.
Soprattutto se mi chiamasse così in mezzo alle persone nessuno potrebbe mai immaginare il vero significato. Tranne voi che state leggendo.
Dovrei eliminarvi per questo, o farvi il flash tipo Men in black.
Vedremo.

Soppy (da sopportabile)
Nuovo nuovo, creato questa mattina sicuramente dopo un riposo riappacificatore con il mondo unito ad una congiunzione astrale particolarmente favorevole.
Suona bene anche se sembra un mangime per cani o una nuova marca di assorbenti ultra.
Per adesso mi gongolo del passo in avanti che ho fatto.
Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l'umanità (troppo pesante come paragone????).

Norma (da normale)
Ancora non ci sono arrivata e, se tanto mi dà tanto, non ci arriverò mai. Sinceramente non punto alla normalità, è una parola che odio. Nessuno è normale, facciamocene una ragione. Ma se servirà per raggiungere l'ultimo step sopporterò anche questo.

Ultimo (per ora)...
Mamma
Meravigliosa parola, soprattutto se pronunciata non per abitudine ma con consapevolezza del significato.

Forse ha ragione Diego, bisogna meritarsi questo appellativo.
Non ne abbiamo diritto solo perchè abbiamo partorito.

Ci lavorerò, ci sto già lavorando...

6 commenti:

  1. Devo ammettere che per quanto ad una mamma possano fare male al cuore i nomignoli di tuo figlio sono spassosissimi... Io personalmente me la prenderei a morte, ma ti ammiro perchè sei in grado di ironizzarci su e non è facile!! Brava MAMMA!!!! Purtroppo la fase dell'adolescenza è un buco nero, ma dobbiamo ricordarci che l'amore non finisce mai, nemmeno quando ci maltrattano e ci danno contro... io parlo più da figlia che da mamma... ripensandoci ora, da adolescente devo esser stata terribile... ma non ho mai smesso, nemmeno per un istante solo, di amare mia mamma follemente!!! Rincuorati!!!

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    1. Lo so, lo so che in fondo in fondo in fondo mi ama alla follia!! ;-)

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  2. Non prendertela! E poi Logo può significare anche Logorroicamente simpatica, oppure Indi...Indispensabile mammina! ;-) Baci, cara mamma

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    1. Indi...spensabile?? Ros ti adoro!!!! :-)
      Lo sai che non me la prendo, anzi ci rido su!
      Bacioni

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  3. Ti giuro che quando ho letto Indi, ho pensato ad una simpatica indiana!!! ...dici che toccherà pure a me passare attraverso queste definizioni, no perché io già mi incavolo se i miei figli non mi chiamano mamma, figuriamoci il resto!

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    1. Vedrai e sentirai cose che nemmeno puoi immaginare...

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